Manutenzione della moquette: i fattori da valutare

La moquette è un tipo di pavimento particolare, da alcuni odiata e da altri amata. Quando ci si trova in presenza di questo tipo di superficie, in ogni caso, è consigliabile una manutenzione della moquette costante e in grado di prevenirne il deterioramento. È dunque importante considerare una serie di fattori, al fine di conservare il tessuto in tutta la sua bellezza.
Prima di passare ai fattori che influenzano la manutenzione della moquette, tuttavia, è bene precisare che questo tipo di rivestimento è costituito da tre strati:

Il tipo di fibra del velluto

Esistono diversi tipi di moquette, ciascuno con caratteristiche e necessità proprie. In ogni caso, è possibile suddividere tutte le moquette in due macrocategorie, in base al rivestimento superficiale in velluto:

Fare questo tipo di distinzione è un primo passo per una corretta manutenzione, poiché su alcuni tipi di fibre naturali un uso eccessivo di acqua può portare al deterioramento.

Il tipo sporco

Essendo un rivestimento formato da fibre, la moquette può presentare diversi livelli di penetrazione dello sporco.

Sistemi per la manutenzione della moquette

La scelta del tipo di sistema da utilizzare per la manutenzione della moquette dipende da una serie di fattori, che vanno dal tipo di fibra al tipo di sporco, sino alla frequenza con la quale si intende intervenire. È inoltre buona norma leggere attentamente le istruzioni fornite dalla casa produttrice, qualora le si abbia a disposizione.

Ad ogni modo, i principali sistemi sono:

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Come pulire le lenzuola: tutti i consigli utili

Imparare come pulire le lenzuola è un’operazione fondamentale per l’igiene del nostro letto e per la nostra salute. Esse infatti vanno a diretto contatto con la nostra pelle e sarebbe bene lavarle almeno una volta  a settimana. In questo articolo abbiamo cercato di riassumere tutti i consigli utili sull’igiene del bucato per darvi una guida completa sia alla cura dei tessuti che alla loro igiene.

La temperatura

Per un corretto lavaggio è bene partire dalle basi, bisogna controllare sempre le etichette di fabbrica poste agli angoli dei lenzuoli che ci indicano quali, secondo il fornitore, sono le temperature ideali per il lavaggio. Controllare  inoltre che la nostra lavatrice non abbia già un programma apposito per il lavaggio, facilitandoci così la scelta del programma da inserire.

Tolte queste due accortezze, possiamo riassumere così la scelta del lavaggio:

Bicarbonato e aceto

Una volta decisa la temperatura dobbiamo scegliere con cura il metodo da utilizzare in base alle esigenze del tessuto.

Come pulire le lenzuola nuove? Consigliamo di lavarle sempre prima dell’utilizzo, non solo a causa del possibile accumulo di sostanze chimiche residuate dal trattamento di colorazione ma anche e soprattutto per una questione di salute della pelle: evitiamo di portarla a contatto con batteri che sicuramente si sono accumulati nella fase di stoccaggio e trasporto della merce.
Consigliamo di rimuoverle dalla confezione e di far prendere loro aria, prima di lavarle con un’aggiunta di bicarbonato (1 bicchiere da 250ml). Questi igienizza a fondo le fibre ed elimina le formazioni di calcare nella lavatrice garantendone un corretto funzionamento e quindi un’ottima pulizia per il nostro bucato.

Nel caso di lenzuola impregnate di forti odori, si può ricorrere all’utilizzo di un bicchiere di aceto bianco nella fase di risciacquo che aiuta a catturarli ed eliminarli, ridando vigore alle trame del tessuto. In alternativa si può scegliere di adoperare il succo di limone per ottenere i medesimi effetti.

Quanto detersivo utilizzare

La tipologia di detersivo da utilizzare è soggettiva in base alle esigenze di ciascuno di noi. Se si è soggetti ad allergie è bene utilizzare detersivi a base naturale che non interferiscano con il ph della pelle. Introdurre un additivo igienizzante nel caso si stiano lavando indumenti particolarmente sporchi.

Detto questo, le regole generali si possono riassumere come di seguito: 

Il tipo di lenzuola

Come pulire le lenzuola in base al filato è una nozione molto importante per la salute del tessuto. Esso dev’essere trattato in modo diverso in base al tipo di trama, specialmente in presenza di macchie particolarmente resistenti come sangue o alcolici.

Nel caso di lenzuola di seta o raso è importante adoperare un ciclo massimo a 40° ed un detersivo adatto ai capi delicati. Non bisogna asciugarli nell’asciugatrice (se non potete evitarlo, utilizzate un programma privo di calore) ma bisogna stenderli e farli asciugare  in modo naturale.
La candeggina è da evitare se non li si vuole rovinare, così come è da evitare il lavaggio con altri capi più pesanti.

Se le nostre lenzuola sono in lino, saranno sicuramente più resistenti ma altrettanto difficili da pulire. Sempre utilizzare basse temperature che non superino i 40° e utilizzare meno detersivo di quanto non faremmo normalmente (teniamo come indicatore un ¾ di un classico dosatore) prediligendo, se possibile, detergenti a base naturale.

L’eliminazione di macchie persistenti

Per garantirci una pulizia profonda, è cruciale la tempestività. Appena ci si accorge della macchia è importante provare a sciacquarla con acqua fredda e spazzolare via finché il grosso non si è dissolto, poi procedere al lavaggio in lavatrice. Se non dovesse funzionare, ripetere il procedimento con l’aggiunta di uno shampoo (questo è un metodo particolarmente efficace per le macchie di sangue).

In caso di macchie oleose, prima di lavare le lenzuola, lasciarle in ammollo usando una soluzione composta da tre spruzzate di detersivo per piatti, 60 g di borace e 80 ml di aceto bianco. Lasciarle in ammollo per 30 minuti, infine utilizzare un lavaggio ad alte temperature.

L’asciugatura

Conclusa la procedura di lavaggio e avendo ben chiaro come pulire le lenzuola, è importante asciugare con cura i capi per migliorare le prestazioni della pulizia.

Se decidiamo di farle asciugare al sole, ricordiamoci di orientare i capi colorati all’ombra per non farli scolorire, mentre non vi sono problemi con le lenzuola bianche.

In caso di utilizzo dell’asciugatrice, può rivelarsi utile per garantire un’asciugatura omogenea, una pallina da tennis avvolta in un calzino che aiuti a rimestare i tessuti durante la centrifugazione. Una volta asciutte, posizionatele sul letto ancora calde così che prendano meglio la forma del letto e si eviti la formazione di grinze.

In ogni caso, se non dovessero essere lenzuola che si usano di frequente, è importante riporle in un armadio fresco e adibito solo loro per mantenerne la freschezza e l’igiene.

Come pulire le lenzuola e mantenerle tali con piccole accortezze

Per migliorare la pulizia è bene ricordare:

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Pulire i materassi: i trattamenti consigliati per una corretta igiene

Pulire i materassi è un’abitudine molto importante per una corretta igiene della casa. Ed è essenziale soprattutto per evitare l’insorgere di allergie e problemi respiratori e tutelare in generale la salute umana. Sul materasso infatti si depositano capelli, cellule e materiale organico di vario tipo che, in un ambiente caldo e umido come quello che si crea sotto le coperte, sono l’habitat ideale per germi, batteri, acari e patogeni.

Ma quali sono le operazioni da fare per una corretta pulizia dei materassi? Ecco una piccola guida.

Operazioni consigliate per una corretta igiene del materasso

Per poter pulire i materassi in maniera efficiente ci sono una serie di operazioni che vi consigliamo. Naturalmente non tutte vanno eseguite tutti i giorni ma ciascuna necessita di una determinata cadenza, ecco perché vi proponiamo una lista di azioni da eseguire:

Le operazioni da eseguire ogni giorno per pulire i materassi

Ogni mattina, quando il letto è ancora disfatto, la prima operazione da fare per mantenere una corretta pulizia dei materassi è quella di far prendere loro aria. Si tratta di una buona abitudine da non sottovalutare e che può arrecare un primo disturbo agli acari. Eliminare l’umidità residua infatti renderà l’ambiente più ostile per questi esserini, limitandone così la riproduzione. Considerate che per arieggiare bene dovrete rimuovere coperte e lenzuola e lasciare che prenda aria per almeno 30 minuti.

Dopo che avrà preso aria, sarà bene batterlo superficialmente per eliminare “il grosso” di peli e residui organici che si sono accumulati durante la notte. A questo punto potrete rifare il letto, così da trovarlo pronto per il prossimo riposo e soprattutto in modo da proteggerlo dalla polvere durante il giorno.

Le operazioni di pulizia materassi da eseguire una volta a settimana

Una volta a settimana sarà bene pulire i materassi in maniera un pochino più approfondita. Dopo aver fatto arieggiare e aver battuto il materasso come tutte le mattine, il consiglio è quello di passarvi su l’aspirapolvere con un bocchettone specifico. Dovrà avere la punta piatta e piccola in modo da aderire bene anche nelle parti più complesse (è importante passarla anche tra le cuciture dove lo sporco si annida di più).

Dopo aver fatto le operazioni di pulizia, bisognerà sostituire le lenzuola. Utilizzate delle lenzuola pulite e stirate, perché su un tessuto senza pieghe è più difficile che si accumuli lo sporco.

Le operazioni da eseguire una volta al mese per pulire i materassi

Le operazioni da fare una volta al mese sono un pochino più complicate ma vi permetteranno di dormire sonni più tranquilli, nel vero senso della parola! L’ideale infatti è togliere il materasso dal suo alloggiamento e portarlo in balcone, dove avrete messo un panno pulito per poggiarvi su il materasso, in verticale. In questo modo potrete batterlo in maniera approfondita con un battipanni e lasciare che prenda aria da tutti i lati. Vi accorgerete di quanta polvere sarete in grado di eliminare con questa operazione!

Le operazioni per pulire il materasso da eseguire una volta ogni sei mesi

All’incirca ogni sei mesi vi capiterà di sostituire il copriletto estivo con quello invernale (piumone o simili). Questa è l’occasione perfetta per lavare il materasso, dopo averlo lasciato arieggiare sul balcone come ogni mese. Per lavarlo vi consigliamo di utilizzare detergenti specifici, che siano poco aggressivi con la pelle nel caso vi rimangano dei residui. I detergenti andranno diluiti in acqua secondo le istruzioni riportate sulla confezione e la soluzione andrà passata su tutta la superficie del materasso con un panno umido, ricordandovi sempre di insistere sulle cuciture.

Mi raccomando a far asciugare bene il materasso perché, come ben sappiamo, se rimanesse umido potrebbe dare origine al proliferare di germi e batteri.

Quando andrete a riporre il materasso nell’alloggio, potrete girarlo così che non si incurvi e rimanga sempre comodo.

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Pulizia tende: i trattamenti settimanali e mensili consigliati

La pulizia tende è un’operazione che viene spesso trascurata. Certo, specie se si tratta di tende di grosse dimensioni, un lavaggio completo è un’operazione che spaventa e che spesso è anche difficile da fare con gli attrezzi domestici. Tuttavia, ci sono delle operazioni che andrebbero fatte di tanto in tanto per tenere pulite le tende e far sì che continuino a rendere la casa luminosa e accogliente.

Una regolare pulizia delle tende, inoltre, si traduce in una corretta manutenzione. Polvere, peli di animali, umidità ed altri agenti che si possono accumulare, sono infatti corrosivi e a lungo andare possono intaccare i tessuti compromettendone la bellezza.

Ma quali sono le operazioni giuste da fare? Ecco una piccola guida.

Operazioni consigliate per una corretta manutenzione delle tende

Per poter effettuare una costante pulizia delle tende ed una loro conseguente manutenzione, il primo suggerimento è quello di acquisire delle abitudini da ripetere con determinate frequenze. Ecco allora che è bene parlare di:

Pulizia tende: trattamenti settimanali

L’ospite indesiderato che più spesso si deposita sulle tende è senza dubbio la polvere. Sebbene la luce che queste lasciano passare può ingannare, lasciando che le tende sembrino più pulite di quanto in realtà non sono, sarete stupiti della quantità di polvere che possono accumulare in una sola settimana. Specie nelle grandi città, infatti, le polveri sono sottili e fitte, e tendono a rimanere intrappolate nelle trame dei tessuti. Per questo motivo, una volta a settimana, il consiglio è di aspirarle con il beccuccio dell’aspirapolvere apposito per i tessuti. Si tratta di un’operazione che potrebbe richiedere tempo ma che sarà sicuramente ripagata dal risultato. Per raggiungere le parti più alte servitevi di una scala, cercando di essere comodi così da dedicare il tempo necessario a tutte le cuciture che, ahimè, sono concentrate proprio nelle zone più alte.

Pulizia tende: trattamenti mensili

Quello che vi consigliamo di effettuare una volta al mese è sicuramente più impegnativo ma assolutamente necessario. A differenza delle operazioni giornaliere, il trattamento mensile richiede che la tenda venga rimossa dal bastone. Cosa fare, dunque? Ecco una lista di operazioni:

A questo punto potrete rimettere le vostre tende sul bastone e continuare a godervi le vostre finestre.

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Pulire i tappeti in modo efficace: le regole per farlo al meglio

Se vi siete chiesti tante volte come pulire i tappeti presenti nella vostra casa, questa potrebbe essere la guida che fa al caso vostro. Il tappeto è infatti un elemento molto amato perché crea atmosfera e calore ma, a scapito delle sue qualità, può diventare un ricettacolo di batteri. Basti pensare ai tappeti della cucina o del bagno che, fra le altre, hanno proprio la funzione di raccogliere lo sporco evitando che si diffonda nella stanza. Dunque, bando alle ciance, ecco la nostra guida rapida per la pulizia dei tappeti.

Gli step fondamentali per pulire i tappeti

La prima buona regola da seguire quando si deve pulire i tappeti presenti in casa è quella di sbattere con forza e con movimenti secchi il tappeto. Questo permetterà di eliminare il primo strato di polvere, capelli e residui di grandi dimensioni, facilitando le fasi successive di lavaggio. Una volta effettuata questa operazione, prima di procedere con il lavaggio vero e proprio, è bene capire con che tipo di tappeto si ha a che fare. Nello specifico, stabilire se si tratta di:

Lavare i tappeti in lana

La lana è un tessuto piuttosto delicato, perciò è bene essere cauti nell’utilizzo delle alte temperature e dei detergenti. La prima cosa da fare è sempre quella di leggere, se avete conservato l’etichetta, le istruzioni che vi sono riportate. Dove queste lo permettono, dunque, è possibile lavare il tappeto in lavatrice con un detergente adatto, senza superare i 60°, meglio se senza centrifuga. Se il tappeto è molto sporco, è possibile pretrattarlo con del sapone di Marsiglia o di Aleppo. Se invece l’etichetta non permette il lavaggio in lavatrice è possibile eseguire il lavaggio a mano direttamente con il sapone, strofinando con delicatezza e senza strizzare. Se, infine, non volete immergere il tappeto, potete passarlo a mano con un panno leggermente umido su cui avrete spruzzato un detergente delicato sgrassante (andrà bene un comune sgrassatore universale o del sapone per piatti, che è ideale nell’eliminazione dei residui organici).

Tappeti in juta

La juta ha una struttura decisamente diversa. Per questo motivo è improbabile che l’etichetta contempli il lavaggio in lavatrice e, per la medesima ragione, è sconsigliabile immergere questo tipo di tessuto. Il consiglio, dunque, è quello di riempire una vaschetta con una miscela di acqua e bicarbonato di sodio e utilizzare un panno di cotone che andrete ad immergere nella vaschetta, strizzare e passare delicatamente su tutta la superficie da trattare.

Tappeti in tessuto (cotone e simili)

Diversamente dalla lana, il cotone è senza dubbio un tessuto più resistente. Per questo motivo è molto probabile che l’etichetta permetta di lavarlo in lavatrice senza grossi problemi di temperatura. Se si tratta di un tappeto colorato, però, qualora decidiate di utilizzare un detergente più aggressivo, vi consigliamo di effettuare prima una prova. Scegliete un angolo nascosto del tappeto ed applicate una piccola quantità di detersivo, lasciate agire per almeno 30 minuti e poi risciacquate con abbondante acqua. In questo modo sarete sicuri che i colori non saranno intaccati e la bellezza del vostro tappeto rimanga intatta.

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Eliminare il coronavirus dai tessuti

Sebbene le restrizioni per l’epidemia di Covid-19 siano ormai molto limitate, il virus è ancora in circolazione e c’è chi si chiede come eliminare il coronavirus dai tessuti. In proposito è bene precisare che non esistono ancora dati attendibili sulla sua sopravvivenza e che, ad oggi, il rispetto della distanza interpersonale di 1,5m resta il miglior modo per difendersi. Detto ciò, esiste comunque la possibilità che il patogeno arrivi nelle nostre case, depositandosi proprio sui tessuti d’arredo. Senza che la pulizia della casa diventi un’ossessione, dunque, vi sono delle regole che vanno seguite per rilassarsi sul proprio divano in totale sicurezza.

Come comportarsi per eliminare il coronavirus dai tessuti

Il primo step per igienizzare al meglio i tessuti è dividerli in base alle loro caratteristiche. In particolare, è bene capire se si tratta di:

Copridivani sfoderabili

In questo caso la sfida è abbastanza semplice. La cosa migliore, oltre che la più rapida, è infatti quella di lavare le varie parti che compongono il rivestimento in lavatrice. Il lavaggio ad almeno 60° con un sapone è già un ottimo metodo ma, se si vuole stare ancora più tranquilli, è possibile aggiungere un additivo disinfettante secondo le istruzioni del prodotto scelto. Esiste tuttavia la possibilità che il tipo di tessuto o il modello della copertura non ne rendano possibile il lavaggio in lavatrice o richiedano un lavaggio a temperature più basse. In questo caso il consiglio è di portare i tessuti in lavanderia per avere un trattamento professionale e sicuro che non danneggi il vostro divano.

Copridivani non sfoderabili

Esistono vari tipi di copridivani non sfoderabili ma per fortuna è possibile racchiuderli in due macrocategorie: quelli in tessuto e quelli in pelle/ecopelle. Per eliminare il coronavirus dai tessuti di un copridivano non sfoderabile, il consiglio è quello di utilizzare un apparecchio che emette vapore saturo. Questo perché, oltre ad avere un ottimo risultato in termini di pulizia senza l’utilizzo di prodotti chimici, l’alta temperatura distruggerà il virus.

Se invece si vuole pulire un copridivano non sfoderabile in pelle o ecopelle, è necessario inumidire un panno con una soluzione di acqua e un detergente adatto, magari a base alcolica o a base di cloro. È importante non utilizzare alcol puro sia per non danneggiare il materiale sia perché, per via del tempo di evaporazione, è più efficace se mischiato all’acqua. In ogni caso, è consigliabile fare una piccola prova in un angolo nascosto del divano per verificare che non venga via il colore prima di procedere alla pulizia dell’intera superficie.

Altri tessuti d’arredo (tappeti, tende, moquette, ecc…)

Come per i copridivani non sfoderabili, anche in questo caso l’ideale è lavare i tessuti in lavatrice. È sufficiente un lavaggio a 60° (sempre dopo aver letto l’etichetta per accertarsi che il tessuto lo consenta) con un sapone da bucato ma si può aggiungere un disinfettante. Se per qualche motivo invece non si intende staccare le tende, si può procedere con l’igienizzazione a vapore, proprio come per i tessuti non sfoderabili.

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Pulire la moquette: trattamenti giornalieri, settimanali e mensili

Sebbene non sia uno dei pavimenti più diffusi in Italia, si tratta comunque di un rivestimento estremamente raffinato e, specie negli ultimi anni, parecchio amato. Tuttavia, richiede cure e attenzione nella manutenzione per mantenere le sue caratteristiche. Ecco perché chi la ama si trova spesso davanti ad un dubbio: come pulire la moquette al meglio?

Specie in luoghi spesso affollati come uffici, hotel e gallerie d’arte, infatti, la moquette rischia di trasformarsi in un ricettacolo di germi e batteri. Patogeni che, oltre a compromettere la bellezza del pavimento, possono mettere a rischio la salute delle persone.

Quali sono le operazioni da effettuare per una corretta manutenzione della moquette?

Per rispondere a questa domanda, il nostro consiglio è di seguire delle abitudini diverse in base alla frequenza dei trattamenti. In particolare consigliamo:

Pulire la moquette: trattamenti giornalieri

Il modo migliore per mantenere la moquette pulita è quello di evitare che lo sporco vi si accumuli. In questo modo, oltre a preservarla da macchie e batteri, che potrebbero nel peggiore dei casi generare delle muffe, si renderanno più semplici le operazioni di pulizia più profonde.

Il trattamento giornaliero che non deve mai mancare è l’aspirazione della polvere. Questa può essere effettuata con bocchettoni a spazzola o bocchettoni a battitappeto, secondo la trama, la tipologia e la posa della moquette. In ogni caso, è importante che questa operazione venga effettuata con cura, coprendo l’intera superficie del pavimento.

Una volta terminate le operazioni di aspirazione della polvere, una buona abitudine è quella di fare una disinfezione superficiale della moquette. Nello specifico, consigliamo di utilizzare un panno imbevuto di acqua e ammoniaca o acqua e alcol (secondo il tipo di tessuto) per rimuovere eventuali residui liquidi o viscosi.

Pulire la moquette: trattamenti settimanali

Se si mantiene la moquette con una corretta pulizia giornaliera, ogni settimana sarà possibile dedicarsi ad una pulizia più approfondita del tessuto. In particolare, il nostro consiglio è quello di effettuare settimanalmente una pulizia a secco del pavimento.

La pulizia a secco ha lo scopo di penetrare più in profondità rimuovendo batteri e prevenendo eventuali macchie. Ci sono vari metodi per effettuarla senza l’utilizzo di prodotti chimici e consiste sostanzialmente in due fasi: applicazione di prodotti naturali che neutralizzino lo sporco e la rimozione di questi attraverso sfregamento e aspirazione. I prodotti che possono essere utilizzati sono principalmente bicarbonato di sodio o amido di mais. Entrambi, infatti, hanno la caratteristica di assorbire lo sporco e possono essere scelti in base alla raffinatezza della moquette. Una volta lasciati agire per almeno un’ora, sarà bene passare una scopa con setole semi-dure in fibra naturale, in modo da raggiungere anche le fibre interne del tessuto. A questo punto è il momento di aspirare, eliminando così le polveri e lo sporco.

Pulire la moquette: trattamenti mensili

Per essere sicuri di conservare al meglio la moquette, una volta al mese consigliamo di effettuare una pulizia a vapore. Questa ha numerosi vantaggi:

Tuttavia serve una gran cura per effettuarla nel modo corretto. È necessario infatti coprire l’intera superficie e utilizzare un macchinario professionale per essere sicuri di raggiungere la temperatura e la saturazione necessarie.

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Sanificare il divano con il trattamento all’ozono

A seguito dell’emergenza sanitaria Covid-19 molte persone si sono chieste come disinfettare al meglio la propria casa. Uno dei dubbi più grandi è: come sanificare il divano per eliminare qualsiasi rischio?  Una delle soluzioni più efficaci è la sanificazione ad ozono.

L’ozono è l’ideale per sanificare il divano

Uno degli elementi più efficienti, citato anche dal Ministero della Salute come presidio naturale, è l’ozono. Il trattamento con questo gas naturale permette di rimuovere tutti gli agenti patogeni che possono intaccare divani, materassi e tessuti d’arredo. Ma di cosa si tratta esattamente?

Cos’è l’ozono

L’ozono è un gas naturale formato da tre atomi di ossigeno, per questo motivo in chimica viene identificato con la formula O3. L’ozono è naturalmente presente nell’atmosfera, in particolar modo nell’ozonosfera.

Perché è utile per sanificare il divano

L’impiego dell’ozono permette di raggiungere i punti più nascosti (come le fibre e le cuciture più interne dei tessuti e dei divani) e di rimuovere impurità, sia organiche sia inorganiche, fino al 99,98%. L’ozono ha un potere ossidante e igienizzante che gli consente di disinfettare le superfici eliminando e rendendo inattivi batteri, acari, funghi e spore, virus.

L’ozono è ecologico

Il trattamento con l’ozono non richiede l’utilizzo di prodotti chimici. Questo è possibile perché, se usato alla giusta temperatura e saturazione, questo gas naturale è in grado di rendere inattivi tutti i principali agenti patogeni. Durante i trattamenti ad ozono la molecola (O3, ovvero tre atomi di ossigeno) si spezza, liberando un atomo di ossigeno ed una molecola completa del normale ossigeno che respiriamo (O2). Per questo motivo non rilascia alcun tipo di residuo e risulta totalmente ecologico.

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Divano pulito? Ecco 5 buone abitudini

Da qualche settimana, si sa, siamo chiusi in casa e, probabilmente, il mobile più ambito del momento è proprio il divano. Se già normalmente siete fra quelli che cercano di averne cura, in questi giorni è proprio il momento di darsi ancor più da fare per tenere il divano pulito. Ecco allora una piccola lista di consigli per venirvi incontro.

I consigli degli esperti per tenere il divano pulito

Il divano è senza dubbio sinonimo di comodità e relax. A volte, però, può diventare fonte di problemi e preoccupazioni, specie se si hanno in casa bambini o animali domestici. Se non mantenuto con la giusta cura, infatti, può raccogliere un sacco di batteri e procurare cattivi odori.

Ecco allora, direttamente dai nostri esperti, 5 regole che vi consigliamo di tenere a mente per la cura del vostro divano.

Eliminare costantemente la polvere

La polvere è uno dei primi agenti ad attaccare il nostro divano. Una buona regola, dunque, è quella di eliminarla giornalmente. Lo si può fare con una spazzola o, per un risultato decisamente migliore, si può utilizzare l’aspirapolvere con il becuccio adatto. Qualunque sia lo strumento che si sceglie, in ogni caso, è bene accertarsi che non sia in alcun modo abrasivo. Specie se il divano è in pelle o in ecopelle.

Occhio alle macchie!

Se il divano si sporca con del liquido, è bene asciugarlo e lavare immediatamente. Più si sarà tempestivi, minore sarà il rischio che restino delle macchie, specie se si tratta di un divano in tessuto o velluto. Una volta asciugato, se il divano è sfoderabile il consiglio è di mettere a lavare i componenti estraibili. Se invece non è possibile sfoderarlo, provvedete prima possibile a strofinarlo con una schiuma o con un detergente adatto fra quelli presenti in commercio.

Il lavaggio

La frequenza con cui andrebbe lavato per avere sempre un divano pulito è di una volta al mese. Se si tratta di un divano sfoderabile potete metterlo in lavatrice ma ricordatevi sempre di leggere e seguire attentamente le istruzioni riportate sull’etichetta. Per tutte quelle parti che invece non possono essere rimosse, potete utilizzare un panno umido e una soluzione di acqua e ammoniaca.

Per i divani in pelle o ecopelle, invece, vi consigliamo di evitare ammoniaca, prodotti a base oleosa (che potrebbero alterare le qualità del materiale) o altri prodotti e di utilizzare solo detergenti specifici.

Igienizzazione a vapore

In quasi tutte le case è ormai presente un pulitore a vapore. Il consiglio è quello di igienizzare il divano con il vapore almeno una volta ogni tre mesi. Quest’operazione vi permetterà di tenere sempre il divano pulito ed al riparo da batteri, allergeni e patogeni.

Coprire il divano

C’è chi lo ama e chi lo odia, specie se si possiede un bel divano del quale andare fieri. Stiamo ovviamente parlando del copri divano! Tuttavia, anche se non vi esalta l’idea di tener coperta la pelle o il tessuto che avete scelto con tanta cura, vi consigliamo ugualmente di tenere il divano coperto se in casa avete animali o bambini che, si sa, non è raro che combinino qualche disastro!

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