Come scegliere il tessuto per il divano

Quando ci si appresta ad acquistare un nuovo divano o delle nuove poltrone, spesso ci si trova davanti a numerose possibilità e non ci si riesce ad orientare. I fattori che influiscono sono certamente più d uno, come ad esempio l’ambiente circostante, il tipo di arredamento e i gusti specifici di ogni persona. Tuttavia, specie se si hanno in casa animali o bambini, è bene valutare anche alcune caratteristiche come la semplicità nella pulizia e la resistenza dei tessuti. Ecco allora una nostra piccola guida su come scegliere il tessuto per il divano.

Come scegliere il tessuto per il divano: la guida

Per poter scegliere il tessuto con cognizione di causa, è bene iniziare con una distinzione tra i tipi di tessuti:

Sulla base della loro appartenenza a queste tre macroaree, è possibile già farsi una prima idea sulle caratteristiche estetiche e di resistenza di ciascun tessuto. Per entrare più nello specifico, tuttavia, vi forniamo un elenco con le peculiarità di ciascuno fra i tessuti più utilizzati per i divani.

I tessuti più utilizzati dai produttori di divani

Cotone, lana, lino, velluto di cotone

PRO: si tratta di tessuti di pregio ed esteticamente molto apprezzati.
CONTRO: sono poco resistenti allo sporco ed all’usura.


Acrilico

PRO: non scolorisce ed è adatto agli ambienti esterni.
CONTRO: è poco resistente all’usura.


Ciniglia

PRO: morbida e resistente.
CONTRO: si sporca facilmente.


Microfibra

PRO: incredibilmente resistente a sporco e usura, facilmente lavabile e idrorepellente.
CONTRO: esteticamente inferiore a molte altre fibre.


Seta

PRO: è un materiale estremamente pregiato che conferisce un tocco di pregio all’ambiente.
CONTRO: delicata e poco resistente allo sporco, difficile da pulire.


Pelle, alcantara e similpelle

PRO: resistente all’usura, antimacchia e facile da pulire.
CONTRO: il divano solitamente non è sfoderabile.

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Noi di Aurora Cleaning siamo un’impresa di pulizie con oltre vent’anni di esperienza. Continua a seguirci sul nostro blog per non perderti le prossime guide!

Pulizia dei tappeti orientali: perché scegliere un servizio professionale?

Chiunque ne possieda uno conosce bene l’importanza della pulizia dei tappeti orientali. Per quanta dedizione ci si possa dedicare, tuttavia, un lavaggio eseguito in modo casalingo non potrà mai dare gli stessi risultati di uno eseguito a con attrezzatura e prodotti professionali. L’esperienza di chi lavora da anni a contatto con tappeti persiani e altri tappeti di lusso è senza dubbio un ulteriore punto a favore. Ma andiamo con ordine: ecco N motivi per scegliere un servizio professionale di pulizia tappeti.

Perché scegliere un servizio professionale per la pulizia dei tappeti orientali? Ecco i vantaggi

La scelta di un servizio di pulizia professionale è sempre indicata per ottenere risultati impeccabili. Nello specifico, quando si tratta di tappeti particolari e fatti a mano, ci sono alcuni vantaggi che è bene considerare:

La scelta del tipo di lavaggio

Parlare di tappeti orientali è piuttosto generico. Vi sono infatti numerose differenze che caratterizzano il tappeto. Essi possono differire per materiale (lana di pecora, lana di cammello, seta, cotone, lino…), per datazione, per provenienza (tappeti persiani, tappeti caucasici, tappeti turkmeni, tappeti cinesi…) e, addirittura, per numero di nodi! Conoscere le differenze fra i tipi di tappeti è essenziale per procedere con la scelta del corretto tipo di lavaggio da eseguire.

Il rispetto dei colori nella pulizia dei tappeti orientali

Una delle caratteristiche più importanti dei tappeti orientali è sicuramente l’intreccio dei colori. Poiché si tratta di fibre tinte a mano e secondo antichi metodi tradizionali, rispettare i colori è più che mai importante per garantire un risultato eccellente. Ecco perché l’esperienza di un team professionale che si dedica alla cura del tappeto fa la differenza!

La rimozione della polvere in profondità

Per quanto una pulizia casalinga possa essere accurata, la polvere penetra nei tappeti in maniera estremamente profonda. Oltre a rappresentare un ambiente ideale per patogeni e allergeni, la polvere ha anche la particolarità di rovinare i tessuti. È quindi essenziale, per una pulizia ottimale, che si utilizzino attrezzature professionali in grado di estrarre ogni granello rispettando le fibre e la loro natura.

La rifinitura a mano

Una delle ultime fasi del lavaggio professionale dei tappeti orientali prevede la spazzolatura e la rifinitura manuale. In questo modo ci assicuriamo un controllo qualità eseguito peculiarmente su ogni centimetro della superficie del tappeto.

L’asciugatura accurata

Asciugare il tappeto è molto importante poiché se vi rimane dell’acqua intrappolata si crea un ambiente ideale per funghi e muffe che, oltre ad essere pericolosi per la salute, rovinerebbero in maniera irreversibile i tessuti. Con un servizio professionale si ha la certezza di un tappeto completamente asciutto e senza odori.

Perché, quindi, scegliere un servizio professionale per la pulizia dei tappeti orientali?

Come si è visto, i vantaggi nella scelta di un servizio professionale sono molteplici. Se non sei ancora convinto o temi che il servizio possa essere troppo costoso, contattaci e il nostro personale sarà felice di rispondere alle tue domande fornendoti un preventivo gratuito e senza alcun impegno!

Lavaggio materassi a domicilio: come funziona

Tenere pulito l’ambiente nel quale si dorme è molto importante per evitare allergie, infezioni e problemi respiratori. Tuttavia quando si tratta dei materassi le operazioni da fare sono molteplici e non proprio agevoli perciò vengono spesso tralasciate o fatte in maniera superficiale. Per ottenere un risultato efficiente la soluzione ideale è il lavaggio materassi a domicilio. Ma come funziona? Scoprilo in questo articolo!

Quali sono le operazioni effettuate durante un lavaggio materassi a domicilio

Il lavaggio dei materassi viene effettuato i 4 differenti fasi. Eccole nello specifico.

  1. Aspirazione superficiale del materasso: si rimuove lo sporco depositato in superficie. In particolare viene aspirata la polvere ma anche i residui organici come resti di cibo, capelli, peli di animale e pelle morta.
  2. Trattamento macchie: nel caso di macchie presenti sul materasso, esse vengono pretrattate con detergenti professionali specifici per il tipo di materiale di cui esso è composto.
  3. Procedimento ad iniezione ed estrazione: con uno specifico macchinario si inietta una soluzione disinfettante all’interno delle fibre. La pressione esercitata spinge la soluzione in profondità e la composizione chimica della soluzione fa sì che lo sporco vi si attacchi. A questo punto si procede con l’estrazione, attraverso una forte depressione, della soluzione e delle particelle di sporco.
  4. Disinfezione finale e trattamento antiacaro: l’ultima fase del lavaggio materassi prevede una rifinitura manuale durante la quale si passa il materasso con una soluzione disinfettante ed antiacaro che agisce nel tempo.

Quanto dura la pulizia del materasso a domicilio

Il lavaggio a domicilio del materasso è molto comodo poiché avviene senza sfoderare e non lascia alcun residuo nell’ambiente circostante. La durata del trattamento è variabile e dipende dalla dimensione (ad una piazza, matrimoniale, ad una piazza e mezza) e dal materiale (materassi in cotone, ad acqua, in silicone, in memory foam, ecc…). Ad ogni modo, un intervento medio dura all’incirca 3 ore.

Poiché la soluzione disinfettante penetra in profondità, una volta terminato il trattamento sarà bene considerare altre 4/5 ore prima che il materasso sia perfettamente asciutto.

Quanto costa il lavaggio materassi a domicilio?

Il prezzo del trattamento a domicilio dei materassi è variabile a seconda della grandezza e del materiale. La cosa migliore è richiedere un preventivo così da farsi un’idea dettagliata. Il nostro personale è a disposizione per fornirvi un preventivo gratuito e senza alcun impegno: contattaci ora!

Pulire le tende da sole: ecco come fare

La bella stagione si appresta a terminare e così arriva il momento, per molti, di pulire le tende da sole. Dopo aver preso sole, pioggia e, chissà, magari anche resina e sporcizia di vario tipo, è infatti necessaria qualche operazione prima di smontarle in vista dell’inverno.

Gli step per pulire le tende da sole

La pulizia delle tende da sole è sicuramente un’operazione che richiede tempo ed una gran quantità di lavoro. Tuttavia è davvero importante per la loro manutenzione, poiché il tipo di sporco al quale sono soggette rischia di corroderle e comprometterne l’usabilità. Ecco allora quali sono gli step da seguire:

Eliminazione della polvere

Eliminare la polvere dalle tende da sole è il primo importante passaggio e richiede una certa cura per evitare che eventuali residui si impastino con acqua e sapone fissandosi ai tessuti. Se si è in campagna, potrebbe accumularsi del terreno mentre, se si è in città, ci saranno cumuli di smog ed altre polveri sottili. Per questo è bene passare con cura un aspirapolvere, magari cambiando bocchettone a seconda delle necessità. Per eliminare la polvere negli angoli più stretti, inoltre, è possibile usare una bomboletta di aria compressa.

Trattamento macchie

Per questa fase il primo consiglio è quello di leggere le eventuali istruzioni di lavaggio riportate sull’etichetta o sul sito internet del produttore. Se non ci dovessero essere particolari istruzioni, sarà possibile procedere con dei prodotti specifici per smacchiare il tessuto di cui è composta. A quel punto, dopo essersi accertati che il prodotto non rovini le fibre attraverso un piccolo test in una zona nascosta, sarà sufficiente procedere secondo le istruzioni riportate sul detersivo.

Lavaggio

Per la fase di lavaggio consigliamo di usare un detergente delicato, come un sapone da bucato, di Aleppo o di Marsiglia. Sarà sufficiente munirsi di una vashetta con acqua e sapone per strofinare la tenda con un panno in microfibra e poi sciacquarlo nella vaschetta stessa. Non potendo passare la tenda sotto l’acqua corrente, consigliamo di ripetere più volte l’operazione, cambiando spesso l’acqua.

Asciugatura

L’asciugatura è una fase molto importante nel lavaggio delle tende da sole perché impedirà la formazione di batteri e muffe nelle zone rimaste umide, specie considerando che dovrà passare diversi mesi riposta. Per una corretta asciugatura, sarà utile smontare la tenda e lasciarla in una zona ventilata, meglio se all’interno. Se lasciarla all’interno non dovesse essere possibile, sarà importante accertarsi che non ci finisca sopra dello sporco e, prima di riporla, ripassare un’ultima volta l’aspirapolvere.

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Smacchiare un divano in pelle

Chi ama il proprio divano sa bene quanto sia importante tenerlo pulito. Non c’è nulla di più brutto, infatti, di una macchia sul tessuto o sulla pelle del divano. Tuttavia, anche per coloro che ci tengono alla pulizia del divano ed effettuano una manutenzione costante evitando che lo sporco si accumuli, l’incidente col caffè o col rossetto è sempre dietro l’angolo. E allora la domanda sorge spontanea: come smacchiare un divano in pelle? Niente panico, ci pensa Aurora! Ecco una breve guida su come smacchiare un divano in pelle ed evitare che una piccola svista si trasformi in un disastro!

Smacchiare un divano in pelle: le macchie più diffuse

A differenza di quando si macchia un divano in tessuto, quando si macchia un divano in pelle il rischio che lo sporco penetri nelle fibre è minimo. Tuttavia, sebbene la porosità non sia la caratteristica predominante di pelle ed ecopelle, è ugualmente importante agire subito. Questo perché le diverse sostanze potrebbero corrodere la pelle intaccandone le qualità, col risultato di una zona meno brillante o addirittura di diverso colore.

Ad ogni modo, se si interviene per tempo e si agisce con il giusto prodotto, si eviterà di incorrere in un guaio danneggiando irreparabilmente il divano.

Come pulire un divano in pelle? Dipende dal tipo di macchia

Per prima cosa, è bene individuare il tipo di sostanza finita sul divano in pelle. In base a tale distinzione, infatti, sarà possibile agire nella maniera corretta. Nello specifico, le macchie con cui si può avere a che fare sono determinate da:

Rimuovere le sostanze liquide

Uno degli incidenti più frequenti è lo sversamento di sostanze liquide sul divano in pelle. Che siano a base acquosa o a base grassa, la prima cosa da fare è asciugare con carta assorbente il liquido affinché non si espanda, penetrando nelle cuciture e nelle parti interne del divano. A questo punto è bene rimuovere i residui di sostanza con un detergente, meglio se delicato e destinato alla pelle umana. Un ottimo espediente sono le salviette igienizzanti, come quelle per il viso o per i bambini.

Ad ogni modo fate attenzione che le salviette non contengano alcol o altre sostanze corrosive! Una volta passate accuratamente, sarà bene terminare con un panno umido da risciacquare in acqua due o tre volte per eliminare i residui di detergente. Questo passaggio è importante e non va tralasciato, dal momento che i residui di detergente sulla pelle potrebbero comunque avere, nel lungo tempo, effetti corrosivi.

Rimuovere le macchie di cosmetici

Se vi siete addormentate sul vostro amato divano in pelle e al risveglio vi accorgete di averlo macchiato con del rossetto o magari del fondotinta, niente panico! Rimuovere le macchie di trucco dal divano in pelle è importante ma più semplice di quel che si può pensare. Come fare dunque per eliminare i residui di trucco dal divano?

Per prima cosa bagnate dei dischetti di ovatta con uno struccante per occhi (andrà bene del latte detergente o dell’acqua micellare, purché siano delicati) e frizionate delicatamente la superficie. Continuate così cambiando il dischetto e aggiungendo altro struccante finché non avrete rimosso tutto. Una volta finito, eliminate i residui con un panno umido da risciacquare due o tre volte sotto l’acqua, o comunque finché strizzandolo l’acqua non risulterà limpida.

Rimuovere le sostanze scure

Ci sono alcune sostanze che sono naturalmente coloranti come, ad esempio, il vino rosso o i frutti di bosco. Il loro potere colorante esiste per via della presenza di antociani, ovvero pigmenti naturali che tenderanno a macchiare irrimediabilmente la pelle. Lungi dall’entrare in panico, tuttavia, ricordate che gli antociani sono generalmente idrosolubili e che per questo motivo se agirete per tempo dovreste riuscire ad evitare il peggio. Provate dunque a lavare immediatamente la superficie con un panno bagnato ma senza insistere troppo o rischierete di essere voi stessi a danneggiare la superficie.

Cosa fare se la macchia non dovesse venir via all’istante? Se la macchia si asciuga senza venir via all’istante e vi trovate a dover pulire un divano in pelle macchiato, a quel punto l’unica cosa da fare sarà acquistare uno smacchiatore specifico per la pelle. Se invece non volete rischiare di peggiorare la situazione, il consiglio migliore è quello di rivolgersi ad un’impresa di pulizie specializzata nella pulizia di divani.

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Come rimuovere i peli di animali dai tessuti d’arredo

Chi ha in casa un amico a quattro zampe, che sia un cane o un gatto, sa bene quanto sia difficile rimuovere i peli di animali, specie dai tessuti. La peluria infatti sembra fatta apposta per infilarsi in ogni anfratto e rimanervi saldamente attaccata. Una pulizia costante è sicuramente importante e spazzolare di tanto in tanto aiuta molto, tuttavia ci sono alcuni piccoli trucchetti che è possibile adottare.

Rimuovere i peli di animali: qualche trucchetto

Se si ospitano animali in casa, è molto importante che la rimozione dei peli dai tessuti d’arredo sia costante. In questo modo si eviteranno accumuli e il procedimento sarà più veloce. Inoltre si ridurrà molto il rischio di malattie che possono essere veicolate proprio dalla che, quando gli animali sono in giro, raccoglie sporco e batteri portandoli in casa. Il consiglio è di eseguire la pulizia in tre fasi:

Rimuovere il grosso con l’aspirapolvere

Il primo passaggio da effettuare è sicuramente quello di rimuovere il cosiddetto “grosso”. Per questa operazione è necessario un aspirapolvere con un bocchettone specifico per i tessuti. È molto importante infatti non utilizzare la spazzola che si usa anche per il pavimento per due principali ragioni: evitare di contaminare i tessuti d’arredo con lo sporco raccolto da terra e avere un bocchettone di piccole dimensioni, col duplice vantaggio di entrare nelle pieghe più piccole e di aumentare la potenza di aspirazione grazie ad un foro di entrata ridotto.

Eliminare i peli più incastrati con una spugna

Il secondo passaggio consiste nel passare sui tessuti una spugna asciutta. Andrà benissimo una qualunque spugna dei piatti, utilizzata dal lato non abrasivo. In questo modo si svilupperà un’elettricità statica capace di attirare i peli più incastrati facendo sì che si attacchino alla spugna.

Finire con un rullo adesivo

Se alla fine delle prime due operazioni ci sono ancora peli, è il momento di passare un rullo adesivo. I negozi che li vendono sono molti e il costo è veramente esiguo. Per questo motivo vi consigliamo di non lesinare sui cambi del foglio ma anzi di passare il rullo e subito togliere il foglio esterno.

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Smacchiare un divano in tessuto

La pulizia del divano, lo abbiamo ripetuto spesso in questo blog, è un’operazione importante da ripetere con frequenza. In questo modo si evitano accumuli e il divano risulta sempre perfettamente pulito. Tuttavia l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e può succedere che improvvisamente si macchi il divano rischiando di fare un disastro! Ecco allora una piccola guida su come smacchiare un divano in tessuto.

Come smacchiare un divano in tessuto: guida ai diversi tipi di macchie

Quando succede un incidente sul divano, a prescindere da quale sia il materiale, la parola d’ordine è agire subito! Più si perde tempo, infatti più aumenta il rischio che le sostanze responsabili della macchia penetrino nelle fibre diventando indelebili.

Tuttavia niente panico: basta armarsi di pazienza e, soprattutto, conoscere il proprio nemico. Per prima cosa, infatti, è importante capire con che tipo di macchie si ha a che fare. È possibile classificarle in:

Rimuovere le macchie di cibo

Le macchie di cibo, se si interviene in tempo, sono quelle più semplici da eliminare. Infatti e sufficiente strofinare la superficie con un po’ di detersivo per piatti ed una spugnetta leggermente inumidita. Ad ogni modo, prima di procedere, è meglio verificare che il tessuto sia resistente provando a lasciare agire il detersivo su un angolo nascosto per qualche minuto.

Rimuovere le macchie di cosmetici

Per le macchie di cosmetici, come ad esempio rossetto o rimmel, è sufficiente utilizzare del sapone di Marsiglia o di Aleppo. Inumidite leggermente la saponetta e strofinatela sulla superficie, dopodiché passateci su un panno umido e strofinate, risciacquando il panno di tanto in tanto.

Rimuovere le macchie ostinate

Per alcuni tipi di macchie come ad esempio sangue, vino rosso o inchiostro, il consiglio è quello di utilizzare uno smacchiatore specifico per quel tipo di macchia e seguire le istruzioni. Ne esistono di vari tipi e, almeno per le sostanze più frequentemente usate, è consigliabile averne in casa. Ci sono poi alcuni “rimedi della nonna” come quello di cospargere la macchia di sale. Ebbene, è sicuramente molto utile per assorbire le sostanze liquide ed evitare che la macchia si espanda ma non è un metodo efficace per rimuovere del tutto la macchia.

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Pulire le sedie da ufficio: ecco una piccola guida

A causa dell’utilizzo intensivo e costante utilizzo, le sedie da ufficio rischiano di diventare un cumulo di sporcizia e batteri. Briciole, pelucchi, polvere e residui organici, infatti, tendono ad accumularsi negli angoli e nelle fessure che, specie per le sedie con molte parti regolabili, sono considerevoli. Per questo motivo, pulire le sedie da ufficio non è solo un’operazione importante per tutelare la salute ma una vera e propria forma di rispetto per il personale che le utilizza.

Sedie da ufficio: gli step per una pulizia periodica

Per una corretta manutenzione sarebbe bene pulire le sedie presenti negli uffici almeno una volta a settimana. Sebbene possa sembrare un’operazione complicata, si rivelerà più semplice del previsto se si seguono alcuni passaggi:

Eliminazione della polvere

Eliminare la polvere dalle sedie da ufficio è il primo importante passaggio e richiede una certa cura per evitare che eventuali residui si impastino con acqua e sapone fissandosi ai tessuti. Dopo averle sbattute leggermente, è bene passare l’aspirapolvere con il bocchettone corretto. Per eliminare la polvere negli angoli più stretti, inoltre, è possibile usare una bomboletta di aria compressa.

Trattamento macchie

Per questa fase il primo consiglio è quello di leggere le eventuali istruzioni di lavaggio riportate sull’etichetta o sul sito internet del produttore. Se non ci dovessero essere particolari istruzioni, sarà possibile procedere con dei prodotti specifici per smacchiare il tessuto di cui è composta. A quel punto, dopo essersi accertati che il prodotto non rovini le fibre attraverso un piccolo test in una zona nascosta, sarà sufficiente procedere secondo le istruzioni riportate sul detersivo.

Lavaggio

Per la fase di lavaggio consigliamo di usare un detergente delicato, come un sapone da bucato, di Aleppo o di Marsiglia. Sarà sufficiente munirsi di una vashetta con acqua e strofinare la sedia insaponata con un panno in microfibra per poi sciacquarlo nella vaschetta stessa. Non potendo passare la sedia sotto l’acqua corrente, consigliamo di ripetere più volte l’operazione, cambiando spesso l’acqua.

Asciugatura

Quando ci si dedica a pulire le sedie da ufficio l’asciugatura è spesso un’operazione tralasciata. Tuttavia rappresenta una fase importante perché impedirà la formazione di batteri nelle zone rimaste umide. Per una corretta asciugatura, sarà utile lasciare la sedia esposta al sole per qualche ora (secondo il tipo di materiale e imbottitura). Se lasciarla all’aria aperta non dovesse essere possibile, sarà comunque importante lasciarla in un luogo ventilato.

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Covid 19 sui tessuti: le indicazioni dell’ISS

Negli ultimi 2 anni ci si è trovati a combattere e convivere con uno sgradevolissimo microrganismo. Così una delle principali preoccupazioni è stata, oltre ad evitare di entrarci in contatto, quella di rimuoverlo il più efficacemente possibile laddove sia malauguratamente entrato nelle case e negli uffici. Ecco allora che una delle domande più frequenti è stata “quanto sopravvive il Sars-Cov-2 sulle superfici dei vari materiali?“. Uno dei primi strumenti a seguito della pandemia di coronavirus, è stato fornito dall’Istituto Superiore di Sanità che ha rilasciato un documento intitolato “Indicazioni per la sanificazione degli ambienti interni per prevenire la trasmissione di SARS-COV 2 – Gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni“. Dal documento è possibile estrarre una serie di indicazioni come, ad esempio, quanto può durare il covid, utili per l’eliminazione dell’eventuale presenza di covid 19 sui tessuti.

Quanto tempo resiste il covid 19 sui tessuti?

Sebbene il principale rischio di trasmissione derivi dal contatto diretto, come si legge nel documento “La contaminazione ambientale deve essere considerata una possibile fonte di infezione”. Questo perché questo genere di virus ha una certa resistenza sulle superfici. E dunque è possibile quantificare la persistenza del covid-19 sulle superfici? In generale, i coronavirus umani possono rimanere vitali e mantenere la capacità infettante su superfici inanimate a temperatura ambiente per un periodo variabile da 2 ore a 9 giorni.

Non è tuttavia possibile stabilire con precisione quanto resiste il coronavirus sulle superfici perché ci sono diversi i fattori determinanti. In particolare:

Ad ogni modo, sulle superfici porose come i tessuti, il coronavirus può arrivare a sopravvivere fino a 72 ore.

Coronavirus sui tessuti: come difendersi

Se si ha il sospetto che i tessuti degli ambienti interni, siano essi di casa, di un ufficio o di un qualsiasi altro edificio, siano entrati in contatto con il covid 19, è bene applicare un rigido protocollo per eliminarne i rischi. Nello specifico, dal documento dell’Istituto Superiore di Sanità emergono alcune direttive:

Accortezze preliminari

Prima di passare all’effettiva rimozione del covid 19 dai tessuti contaminati è bene prendere alcune precauzioni. In generale, l’uso dei DPI (dispositivi di protezione individuale) come guanti e mascherine chirurgiche, mascherine FFP2 o mascherine FFP3 è sempre raccomandato. Nel caso dei tessuti, come ad esempio tappeti, biancheria, lenzuola, divani, poltrone, tappeti, moquette o tende, è importante:

Temperatura e durata del lavaggio

Prese le necessarie accortezze, si può passare alla sanificazione dei tessuti vera e propria. Tutti i tessuti entrati potenzialmente in contatto con il coronavirus devono essere lavati in lavatrice con un ciclo ad acqua calda (60°C o più) per almeno 30 minuti. È infatti proprio a questa temperatura che inizia a sciogliersi la corona di grasso presente nei coronavirus che protegge il genoma presente all’interno.

Se tuttavia le caratteristiche del tessuto non permettono l’utilizzo di acqua calda, è necessario utilizzare particolari prodotti chimici per accertarsi che il virus sia totalmente rimosso. Laddove il tessuto lo permetta, prodotti a base alcolica sono l’ideale perché, esattamente come l’elevata temperatura dell’acqua, agiscono sul grasso esterno del coronavirus sciogliendolo.

Detergenti da utilizzare

Per avere la certezza di eliminare la presenza di covid 19 sui tessuti è bene utilizzare candeggina o prodotti per il bucato contenenti ipoclorito di sodio (noto anche come “sale di sodio”) o prodotti di decontaminazione sviluppati appositamente per l’uso su tessuti. Una buona alternativa, sebbene non sempre ideale per i tessuti, è l’utilizzo di detergenti a base alcolica contenenti almeno il 60% di alcol. Da evitare invece l’utilizzo dell’alcol puro. Oltre a rischiare di rovinare i tessuti, infatti, l’ideale per eliminare il coronavirus dai tessuti ed in generale dalle superfici è una soluzione contenente sia alcol sia acqua.

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Sanificazione degli uffici: come difendersi dal covid-19

Conviviamo ormai da un anno con tutti i problemi derivati dal Covid-19. Malgrado ciò, abbiamo spesso ancora bisogno di chiarimenti ulteriori su come proteggerci da questa minaccia. Gli ambienti lavorativi sono i più soggetti al contagio dato il grande afflusso di persone. Quindi, come scegliere una sanificazione degli uffici efficace?

Un’impresa di pulizie professionale che si rispetti deve attenersi alla circolare n°5443 emessa dal Ministero della Salute, ove sono indicate le percentuali di principi attivi da utilizzare. Per un risultato efficace, la sanificazione degli uffici deve contenere le seguenti sostanze all’intero dei disinfettanti:

Altri agenti biocidi, come benzalconio cloruro allo 0,05%-0,2% o clorexidina digluconato al 0,02% hanno una minore efficacia.
Tra i diversi germicidi sanitari, quelli con una concentrazione di etanolo al 70% si sono dimostrati più efficaci.

La pulizia tessuti nella sanificazione degli uffici

Quando si pensa alla sanificazione degli uffici il pensiero corre a pavimenti e servizi igienici. Corretto ma non sufficiente. Spesso, infatti, negli ambienti di lavoro si è circondati di tessuti d’arredo che, proprio per la natura stessa del materiale, tendono a diventare un ricettacolo e batteri.

Le sostanze organiche che vi si depositano (capelli, residui di pelle morta, polveri naturali…) forniscono inoltre un habitat ideale per la sopravvivenza di virus, tra cui i coronavirus, dei quali il covid-19 è uno dei più temuti esponenti. Cosa fare, allora, per difendersi?


Il nostro protocollo di igienizzazione dei tessuti d’arredo, oltre a rispettare le normative per una corretta disinfezine, è studiato per penetrare a fondo nelle fibre. Vengono infatti rimossi i residui organici e l’ambiente viene reso inospitale per tutti quei piccoli ospiti indesiderati che infestano i divani, le moquette, le tende, i cuscini e tutte quelle suppellettili di cui il tessuto costituisce una parte più o meno consistente.

Sei interessato ad una sanificazione degli uffici con particolare attenzione ai tessuti d’arredo?

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